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10/10/2010
6 OTTOBRE 2010 – PIAZZA DI SIENA – ROMA
SEI ZERO
8 Spettacoli Evento per il 60mo Compleanno di RENATO ZERO
Un segreto mantenuto sino alla fine. Una vera ed autentica sorpresa per tutti. Persino per buona parte della stessa orchestra che ci accompagnava.
Un momento unico e bellissimo di fronte ad una fantasmagorica platea venuta ad applaudire il Suo Idolo. Un momento straordinario per me, che per la prima volta - sembra strano ma è proprio così - dividevo la scena con l’Artista più carismatico che abbia il mondo dello spettacolo italiano: Renato Zero.
Momento bellissimo ma anche effimero, come del resto avviene per tutte le grandi gioie, che porterò nel mio cuore per sempre.
Quindi, nessun ripensamento, nessuna voglia improvvisa di un ritorno alle scene da parte mia. Solo un volo. Un semplice meraviglioso volo.
Ieri infatti sono ritornata a casa dai miei ragazzi, nel mio piccolo rifugio ticinese, e da domani riprenderò il mio solito tran tran di vita tra il Canton Ticino e l’isola di Mallorca, con la gioia però di aver dato il mio personale
“ Buon Compleanno " a Renato , ad un uomo a cui non solo la musica
deve tantissimo, ma anche buona parte di alcuni aspetti sociali del nostro vivere quotidiano.
Non me ne abbiano quindi a volere tutti gli altri autorevoli personaggi – e credetemi, sono stati veramente tanti - ai quali, durante questi miei cinque anni di assenza dalle scene, pur lusingandomi con loro richieste di presenziare ad alcuni importantissimi eventi musicali, io ho sempre comunque risposto graziosamente di no .
Questa volta però non me la sono sentita di ripetere questa minuscola parola a colui che, invitandomi nel suo proprio spettacolo, per convincermi ad accettare l’ invito, ha esordito dicendo: “ Tu ci devi essere . Tu non puoi mancare al mio sessantesimo compleanno. Tu sei stata in qualche modo la
“ responsabile “ dei miei primissimi passi nel mondo dello spettacolo, e quindi me lo devi… “ - riferendosi al fatto, cosa che forse ormai solo pochissimi ancora ignorano, che negli anni ‘60 lui faceva parte di quel gruppo di 40 giovanissimi ballerini denominati “ I Ragazzi di Rita “, i quali, insieme ai Collettoni, si esibivano nei miei shows del sabato sera in splendide coreografie corali ideate da Don Lurio e riprese magistralmente dalle telecamere di Antonello Falqui.
Un gruppo già di per sé di incredibile talento, ma che all'interno vedeva inoltre primeggiare alcuni scalpitanti cavallini di razza che si sarebbero poi imposti al grande pubblico per le loro decise personalità, come Loredana Bertè, la mai abbastanza compianta Stefania Rotolo, Mita Medici, Giuliana Valci, Marina Marfoglia, tutti preceduti però, da un paio di abbondanti lunghezze, da tale Renato Fiacchini, un ragazzo magrissimo con una personalità artistica ben definita,e una creatività e una trasgressività scenica piuttosto singolare per quei tempi. Un personaggio nuovo che, solo pochi anni dopo, mutato il suo nome in quello di Renato Zero, deflagrerà come una bomba atomica nella nostra italica penisola diventando una vera e propria icona musicale senza età.
Chiaro quindi che io abbia accettato con gioia il suo invito.
L’unica cosa che ho preteso da Renato, e che questa mia partecipazione restasse un segreto tra noi due e i responsabili del suo staff organizzativo. Nessun annuncio di nessun tipo. Né ai media, né in scena, e questo per non creare eventuali illazioni su un mio presunto quanto non veritiero ritorno on the road.
Sul palco pertanto, niente presentazioni. Solo un’entrata a “ schiaffo ” - come si suole dire in gergo scenico - , e giusto al momento preciso del nostro duetto. Tra l’altro, voglio far notare che Renato ha voluto farmi lui un omaggio cantando cinque brani tratti dal mio repertorio, mentre, in tutte le precedenti e susseguenti serate, sono stati i suoi ospiti ad omaggiare lui interpretando
le sue canzoni.
E’ stato semplicemente magnifico cantare insieme. Una magia si è creata di colpo fra di noi. Una magia che l’immensa platea ha avvertito e ha fatto sua.
Renato, io, e quello sconfinato pubblico, per un lungo momento siamo stati tutti uniti in un solo canto. Come se fossimo una sola voce. Bellissimo!
Al termine del medley, lui ed io ci siamo stretti in un abbraccio sincero
e commosso . Sembravamo veramente “… quei due pugili dopo un incontro…o quegli ultimi sopravvissuti “ , descritti magnificamente da Zero in quella sua splendida pagina musicale che porta il titolo de “ I migliori anni della nostra vita ”
Dopo una breve chiacchierata in scena , ecco il mio omaggio a Renato:
“ Mi vendo “, un brano che ho amato e che amo da sempre follemente.
Infine, il suo di regalo. Una sorpresa nelle sorprese : sulle note del mio vecchio “ Geghegè “, l’arrivo in scena di alcuni dei miei famosissimi
Collettoni tutti vestiti in abito nero con sopra scritto “ Geghegè “
Un’emozione finale che mi ha fatto quasi barcollare il cuore.
Che dire allora se non …..Grazie Renato. Grazie veramente.
E questo non solo per la bellissima serata che mi hai regalato , ma grazie perchè, oltre ad essere un grande Artista, sei una persona veramente generosa con i tuoi ospiti.
Sei un padrone di casa di grande, grandissima classe.
Ciao Nì . Ti voglio bene.
RITA PAVONE
Rita Pavone and the great singer Renato Zero during the rehearsal.