la voce di rita

25/11/1995

A proposito delle differenze generazionali

“Ricordo la mia infanzia quando siamo usciti dalla casa in cui abitavamo in sei in due stanzette.
Io sono “ corta “ perché il mio letto era sistemato tra la porta del gabinetto - praticamente sapevo tutto quello che passava di notte, sapevo chi stava bene, chi stava male, chi aveva problemi digestivi e anche intestinali - e la porta che dava sulle scale.
Quando abbiamo fatto il salto e siamo andati ad abitare nelle case popolari FIAT, che erano quattro locali più servizi, un balcone e una cucina che non era un buchetto, a me pareva di essere andata a vivere a Miami.
Era tutto così bello.
Invece eravamo fuori.
Non era neanche più periferia, era addirittura campagna aperta. Facevo un chilometro e mezzo per andare a prendere il pullman… Però io le ho vissuto queste cose.
Non ho mai più provato, cambiando casa, la medesima gioia che avevo provato la prima volta che ero entrata in quella casa, dove, finalmente, avevo un letto in una camera vera e propria e non tra il bagno e la porta d’uscita .
Era bellissimo.
Oggi, ai ragazzi regali tutte le cose che vogliono.
In un primo momento sono entusiasti, ma il giorno dopo non ci pensano già più. Io ricordo quando mi sono finalmente arrivati
in dono i pattini a rotelle, che desideravo da sempre. Io mi sono sentita come nel momento più bello della mia vita. I ragazzi d’oggi, che ricevono macchine, motorini, la moto più veloce, al momento hanno il brillìo negli occhi, poi, un attimo, e tutto è finito.
Io credo che oggi manchi il tempo.
Abbiamo tante di quelle cose che velocizzano tutto più rapidamente, però stiamo perdendo il dialogo.
Perdiamo la maniera di parlare con i nostri figli.“


Dal “Costanzo show“- Canale 5- il 25.11.1995.

Torna indietro